AVVOLTOI
A quel tempo
tra gli inni alla civiltà,
aspergendo d’acqua santa le fonti assoggettate,
celando le unghie nel buio,
gli avvoltoi alzarono l’edificio di sangue
dell’epoca coloniale.
A quel tempo il sorriso dell’uomo morì nell’inferno ferrato delle strade
e i monotoni ritmi delle preghiere coprirono
il lamento degli schiavi nelle piantagioni.
Che amaro ricordo, conservi
i baci briganteschi
e le promesse spazzate via dal vento delle mitraglie.
Stranieri, non eravate uomini!
Conoscevate tutti i libri del mondo ma non l’amore.
Non sapevate che le vostre mani
fecondano il seno della terra,
non sapevate che le vostre mani
hanno radici profonde, come la rivolta.
Non sapevate, macellai, che sotto le vostre boriose canzoni
nei villaggi negri che predavate,
nell’Africa squartata
maturava la speranza, nostra sola fortezza.
Non sapevate che dalle miniere di Svasilenda
alle officine d’Europa, ove scorre il nostro sudore,
sotto il nostro passo chiaro
nasce il corpo della primavera.
David Diop – Senegal
“… come la rivolta …”
No, non sapevano, non comprendevano, non conoscevano! Morivano per servire i Potenti che li sfruttavano, quando avrebbero potuto morir per … “la rivolta” che, forse, rimuovevano mentre andavano perdendosi in un distinto ma unico “lamento”!
Grazie, Tisbe,
gauche
OT, grazie del commento. Penso che l’uomo vitruviano possa fare da Logo anche ad Atlantide, del resto sempre di Platone si tratta 😉
una poesia molto bella, l'autore mi è abbastanza sconosciuto ma forse mi meraviglierei del contrario…tu allarghi sempre i miei orizzonti!
ciao!
Alex
Come certo saprai e avrai potuto immaginare, le deportazioni ed il colonialismo sono stati egregiamente sostituiti dalle multinazionali. Concorderai sicuramente…
Fecero un deserto, e lo chiamarono pace.
IL GIORNO
DEL GIOVIN SIGNORE
IL MATTINO
Ma il damigel ben pettinato i crini
ecco s’inoltra; e con sommessi accenti
chiede qual più de le bevande usate
sorbir tu goda in preziosa tazza.
Indiche merci son tazza e bevande:
scegli qual più desii. S’oggi a te giova
porger dolci a lo stomaco fomenti
onde con legge il natural calore
v’arda temprato, e il digerir ti vaglia,
tu il cioccolate elegge, onde tributo
ti diè il Guatimalese e il Caribeo
che di barbare penne avvolto ha ilcrine:
ma se noiosa ipocondria ti opprime,
o troppo intorno a le divine membra
adipe cresce, de’ tuoi labbri onora
la nettarea bevanda ove abbronzato
arde e fumica il grano a te d’Aleppo
giunto e da Mosca che di mille navi
popolata mai sempre insuperbisce.
Certo fu d’uopo che da i prischi seggi
uscisse un regno, e con audaci vele
fra straniere procelle e novi mostri
e teme e rischi ed inumane fami
superasse i confin per tanta etade
inviolati ancora: e ben fu dritto
se Pizzarro e Cortese umano sangue
più non stimàr quel ch’oltre l’Oceano scorrea le umane membra; e se tornando
e fulminando alfin spietatamente
balzaron giù da i grandi aviti troni
re Messicani e generosi Incassi,
poi che nuove così venner delizie
o gemma de gli eroi al tuo palato.
Giuseppe Parini, da Il Giorno ( de il giovin Signore ),
Il Mattino, La Biblioteca di Repubblica,
Antologia della Poesia Italiana, vol. 3,
Edizioni Gruppo Editoriale l’Espresso S.P.A. –
– Divisione La Repubblica, 2004
@gauche, la questione della mancata rivolta risiede nel fatto che spesso i deportati appartenevano a tribù miti e non bellicose. Certo non avrebbero mai potuto fare lo stesso con i nordafricani che hanno un'altra tempra
@Orson, l'unico vero problema è che Atlantide esiste come community di Virgilio…questo è un vero peccato
@alexperry, è un poeta senegalese (popolo molto mite) che ha scritto molte poesie contro il razzismo ed è molto apprezzato nella sua terra
@pazyryk, ovviamente concordo. Basta leggere "Ricordando Guillen" per capire che è così.
@desiderio947, grazie per la poesia, non la conoscevo. Però va fatta la parafrasi 😉
scuote la nostra cattiva coscienza
Ciao tisbe, grazie della visita. :-))
Scusami, Tisbe, mi spiego meglio: io mi riferivo soprattutto alla composizione del cantore Senegalese che ad un certo punto recita “Stranieri, non eravate uomini”! Son costoro, secondo me, che avrebbero dovuto comprendere e …! Ecco, perché, concludevo, dicendo, “… unendosi nell’unico lamento anche se distinto nella figura del “mite” che patisce e che muore e nella figura del “servo del Potere” che si ribella e che muore, pur esso, perché si ravvede e vive “la rivolta” contro!
ciao, gauche
Un altro frammento della nostra incompletezza.
Buona Domenica
Daniele
… Una volta a Varsavia tenni una conferenza sull'Africa a dei bambini. A un certo punto un bimbetto si alzò e choese: "Hai visto molti cannibali?". Non sapeva che quando un africano torna a Kariakoo dall'Europa e parla di Londra, di Parigi e di altre città abitate dai mzungu, anche il coetaneo africano del ragazzo di Varsavia si alza e dice: "Hai visto molti cannibali?"
Ryszard Kapuscinski (Ebano)
Wow!…